Stiamo giungendo verso la fine del mese di Settembre e per noi, volontarie del Servizio Civile, l’esperienza sta per concludersi.
A due mesi e mezzo dalla fine di questo percorso, le emozioni iniziano a farsi sentire.
L’idea di lasciare delle persone ed un posto frequentati per un anno, cinque giorni a settimana, devo dire che porta con sé un “filo” di malinconia e tristezza.
I mesi sono volati e si è passati velocissimamente dal chiedersi che trucchi poter architettare per entrare in relazione con le ospiti della struttura, a come poter fare per congedarsi nel migliore dei modi.
Devo ammettere che nei momenti di difficoltà vissuti durante questi mesi, spesso facevo fatica ad immaginarmi dentro questo posto per un anno, mi dicevo “io impazzisco se sto un anno qui!”. E invece le ore, i giorni ed i mesi passavano… e con essi la mia voglia di scalare questa montagna che infondo ero sicura mi avrebbe dato le soddisfazioni che desideravo ricevere.
Ho imparato l’importanza della pazienza e della tenacia, del non arrendersi e avere sempre chiaro il traguardo da raggiungere.
Ed eccomi qui…
“Stringi la giornata fra le dita, ché tra poco è già finita: così è la vita”
Giorgia Rampon