Caro lettore, vorrei iniziare spiegando il perché ho scelto di fare un anno di servizio civile. Prima di tutto, questa esperienza penso sia una grande opportunità di crescita personale e professionale, in quanto futura assistente sociale.
Quest’ultima, come tutte le professioni di aiuto, ritengo sia molto complessa e, per tale ragione, sento la necessità di mettermi in gioco, nel cuore di essa: le relazioni con le persone.
Io, come operatrice volontaria di Villa Savardo presterò il mio servizio nella Comunità educativa per minori “Armonia” ed in Villa Monza dove è accolta la parte femminile del “Lembo del Mantello”.
È trascorso più di un mese dall’inizio della mia esperienza di servizio civile e sarei felice di renderti partecipe delle mie riflessioni maturate in questo breve periodo. Ho sin da subito affiancato le educatrici nelle attività quotidiane insieme ai minori. Rapportarsi con quest’ultimi non è stato inizialmente semplice. In quanto adolescenti, si sentono non compresi nella vita di tutti i giorni, così come succede a noi: ci sono delle giornate in cui vediamo tutto nero, ma si tratta solo di invertire il punto di vista della situazione che non riusciamo a gestire positivamente. La vita è di per sé una meraviglia se ci pensiamo, quindi:
“Se sei finito dipende dal tuo punto di vista:
abbandona questa opinione e diventa infinito”
Cit. Osho
Una frase che può sembrare esagerata, ma che invece racchiude grande saggezza. Quello che mi auguro in questo percorso, infatti, è di aiutare le persone ad invertire il punto di vista della situazione, facendo trascorrere dei momenti di serenità e semplicità quotidiani.
Sonia Callipari