Durante questi ultimi tre mesi sono entrato a contatto con un nuovo servizio presente all’interno della struttura di Villa Savardo. Quest’ultimo richiede molta attenzione e soprattutto molti spazi di ascolto necessari alle ospiti per parlare del proprio vissuto e non solo. All’inizio mi sentivo inappropriato in questo ambito, ma poi ho deciso di mettermi alla prova e di iniziare questa nuova esperienza, che fino ad oggi mi sta regalando molte impressioni positive. Ho capito, quasi fin da subito, che la cosa molto importante in questo ambiente è la comunicazione e il raccontarsi, che possono essere o non essere verbali. Infatti grazie a questi modi sono riuscito a piccoli passi a percepire non solo emozioni ma anche gli stati d’animo che stanno vivendo le persone incontrate. Tutto ciò, qualche volta, mi fa ripensare al mio passato e alle scelte che ho intrapreso, grazie anche all’aiuto delle persone adulte che avevo accanto, che mi hanno consigliato, insegnato, ma prima di tutto mi hanno saputo ascoltare quello che ho sempre dato molta importanza cioè alle mie emozioni. Così, ora, seguendo sempre da parte mia le indicazioni d’obbligo, nel mio piccolo cerco di dare a loro il mio aiuto come: ascoltando, rispondo alle domande che incontro e dando dei consigli di come io affronterei il problema. Non devo dimenticare di sottolineare che questo dialogo, questo confronto di pensieri è utile anche per il sottoscritto.
L’importanza che dedico a questo progetto viene rappresentata da questa frase celebre di Fabio Volo:
“Quando guardo un tramonto e mi emoziono, non mi domando a che velocità gira la terra o a che distanza è il sole o quanto sono grandi… Amo quel momento. Punto. Non c’è da capire, c’è da amare.”
Samuele Moresco