Caro lettore, in questi mesi ho trascorso gran parte del mio servizio civile nella comunità Iris e mi sono spesso trovata a relazionarmi con bambini di tutte le età. Rivestendo il ruolo di “adulto nella stanza” capita spesso di dare consigli, direttive e anche rimproveri ai bambini presenti, ma quello che forse non traspare direttamente è l’insegnamento che anche loro possono dare inconsapevolmente a me.
Cosa mi hanno insegnato? Beh sicuramente ad essere contenta per le piccole cose o anche senza un motivo, ad essere sempre occupata con qualcosa, a perdonare senza serbare rancore, a osservare e ascoltare con curiosità ed apertura le persone, con una mente libera dai pregiudizi. Il tempo in cui ogni bambino vive è il presente ed è forse questo che permette loro di essere davvero felici. Questo non significa abbandonare ogni ragionevolezza e regredire, ma significa non dimenticare che stiamo vivendo qui ed ora e che talvolta degli eventi gioiosi ci passano davanti senza che li apprezziamo a causa del nostro focus sui rimpianti e gli errori del passato e le preoccupazioni per il futuro. Se solo ci concedessimo, di tanto in tanto, di ispirarci ai bambini su qualche aspetto della vita, potremmo anche arricchirci e, perché no, vivere meglio.
“Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa.”
Osho Rajneesh
Ilaria Giaretta