In questo spazio vorrei raccontarvi di come ho vissuto, e sto tutt’ora vivendo, questo mio primo mese da volontaria di Servizio Civile.
Il mondo del volontariato non era per me un mondo “estraneo”, avevo avuto modo di approcciarlo ma (forse) in maniera più “leggera” e superficiale. Di certo non avevo mai immaginato che avrei preso la coraggiosa decisione di dedicare un anno della mia vita ad esso.
Così a Dicembre del 2018 mi sono trovata ad intraprendere questa esperienza in Villa Savardo.
Devo ammettere che non conoscevo bene questa realtà e posso altrettanto affermare che ne sono rimasta entusiasta e stupita, sia per l’oggettiva bellezza della struttura e del paesaggio nel quale è inserita, sia e soprattutto, per le persone che vi si trovano all’interno.
In questo primo mese il “mandato” che mi era stato dato è stato quello di osservare, motivo per cui ogni due settimane circa, mi spostavo dalla comunità educativa per minori “Armonia”, alla comunità mamma-bambino “Iris” o al Centro Diurno. Con l’idea, dopo un primo periodo di osservazione, di “entrare a far parte” di una di queste tre realtà.
Girare i vari servizi offerti da Villa Savardo, per me è stato utile innanzitutto per venire a conoscenza di come è strutturata questa realtà, in secondo luogo per provare a capire come lavorano i vari operatori della comunità e infine per potermi fare un’idea di dove mi sarebbe piaciuto vivere questa esperienza.
In questo mese ho ritenuto indispensabile costruire un senso da dare a questo anno di Servizio Civile che mi aspetta, perché ritengo sia un’esperienza forte che non può essere lasciata al fato o essere vissuta con leggerezza.
Quello che mi auguro è di poter continuare, nel corso dei prossimi mesi, a trovare nuovi significati da attribuirle, che mi stimolino ad andare avanti con curiosità e in maniera costruttiva.
Proprio per questo motivo ho iniziato a pormi degli interrogativi, uno dei quali è stato chiedermi cosa avessi bisogno di dimostrare a me stessa in questo anno. Non avevo la pretesa di trovare subito la risposta ma, inaspettatamente, è arrivata prima del previsto e vorrei condividerla con voi.
Nonostante la mia giovane età, mi sono resa conto che troppo spesso cerco delle risposte a quello che mi accade o necessito di avere costantemente dei feedback in ciò che faccio. Questa esperienza invece mi sta portando a capire, giorno dopo giorno, che a volte è bello donare anche senza la necessità di sentirsi stimati dal prossimo, che la gratificazione a volte bisogna cercarla dentro sé stessi o nei piccoli gesti che una persona compie per dimostrarci la sua gratitudine.
E vorrei chiudere questa mia breve riflessione con una citazione che ritengo molto significativa:
“Se camminassimo solo nelle giornate di sole non raggiungeremmo mai la nostra destinazione”
(P.Coelho)
Giorgia Rampon