Eccoci qui, caro lettore, a salutarci per l’ultima volta. L’anno di servizio civile è arrivato al suo termine. Che dire? È stato un anno intenso, nel quale molte delle nostre certezze non sono più state tali, è stato un anno in cui gli abbracci e le strette di mano facevano più paura di un’arma. Ma è stato anche l’anno delle esperienze vissute intensamente, per me quest’anno è stato un’opportunità ed una salvezza, mi ha permesso di imparare tanto, di mettermi in gioco e di maturare in una situazione che ha messo in pausa tante altre vite.
Sono grata di questa esperienza, i volti e le storie che ho conosciuto resteranno per sempre nel mio cuore, a riempire quel bagaglio che ogni giorno si arricchisce di novità ed insegnamenti.
Desidero ringraziare per tutto questo la comunità in toto di Villa Savardo: le Suore Orsoline che la vivono, in particolare sr. Letizia, la nostra mentore, sr. Maria Grazia che ci ha dimostrato di credere sempre in noi anche riprendendoci quando serviva, sr. Maria Luisa che era sempre disponibile per una parola gentile, e tutte le altre suore che ci hanno accompagnati in questo percorso.
Ringrazio le educatrici, tutor ed amiche oramai, sempre pronte al confronto e alla riflessione.
Grazie a tutte le/gli ospiti, di tutte le età, dal più piccolino alla donna più adulta, avete reso unica ed indescrivibile questa esperienza, così come lo siete voi.
Ringrazio il Direttore per averci formati e per i sorrisi che ci rivolgeva ogni qual volta ci incontrava per i corridoi.
Grazie infine ai miei compagni di avventura: Sonia, Maria e Samuele, questa esperienza non sarebbe stata altrettanto bella e significativa senza di voi, vi stimo e vi auguro ogni bene.
L’augurio che sento di fare a tutti noi è di trovare la nostra strada e di poter realizzare i nostri sogni, ogni giorno, per il resto della nostra vita.
“Alziamoci in piedi per ringraziare per il fatto che se non abbiamo imparato molto, almeno abbiamo imparato un po’, e se non abbiamo imparato un po’, almeno non ci siamo ammalati, e se ci siamo ammalati, almeno non siamo morti. Perciò siamo grati. Ci sarà sempre qualcosa per cui vale la pena di ringraziare”.
– Buddha
Ilaria Giaretta