Operare all’interno di un posto come Villa Savardo e tanti altri sparsi nel territorio, implica avere una grande capacità di astenersi da qualsiasi giudizio morale o etico sulle persone e sulle loro storie di vita.
Operare all’interno di un posto come Villa Savardo implica saper andare oltre… oltre ai pregiudizi e oltre al fatto che a volte il pensiero “corre” più veloce della logica.
Ogni professione di aiuto richiede una grande sensibilità e un grande investimento emotivo che comporta fare un viaggio dentro sé stessi e scoprire parti di noi che potrebbero essere state ignote fino a quel momento.
E infondo, forse, si tratta anche di essere in grado di non farsi scoraggiare dalle porte che le ospiti ci “sbattono” in faccia nei loro momenti bui e lasciar passare oltre questi ostacoli, il nostro affetto e la nostra motivazione a voler stare ancora al loro fianco.
A Villa Savardo ho imparato tante cose, troppe da descrivere, ma quella che in questo momento sento più rilevante è il “voler bene”. Voler bene a qualcuno anche quando ti fa arrabbiare tantissimo, quando ti risponde male, quando ti fa perdere la pazienza… però questo bene è così grande che va oltre, anch’esso!
“Ci vuole un tocco gentile per sfiorare chi soffre.
Ed una forte presa per poterlo aiutare.”
Giorgia