Le donne che arrivano presso la comunità Iris sono donne fragili a causa di problemi psicologici, violenze subite, solitudine o incapacità genitoriali.
Spesso sono donne sole che, dopo numerose sofferenze, hanno avuto il coraggio di far sentire la loro voce e di farsi aiutare con la speranza di migliorare la loro vita e quella dei loro figli. Una volta arrivate in comunità, si sentono spaesate e immerse in un mondo completamente nuovo che, con il passare dei giorni, imparano a conoscere e, in alcuni casi, anche ad apprezzare. Ci vuole tempo, pazienza, forza per ricominciare.
Ricominciare a volersi bene, ricominciare a fidarsi dell’altro e, in alcuni casi, ricominciare a vivere.
Trovandomi a svolgere il mio servizio presso la comunità educativa Iris, trascorro molto tempo con queste donne e ho quindi avuto modo di conoscerle e di ascoltare le loro storie. Sono storie difficili cariche di sofferenza, ma anche di speranza e di coraggio. Quello che più mi stupisce è la forza che hanno di andare avanti, di rialzarsi, di dimostrare a loro stesse e a tutti che ce la faranno. È inevitabile, i momenti di sconforto e di fragilità alcune volte indeboliscono questa loro determinazione, ma sostenendosi a vicenda riescono a farsi forza, a proseguire il loro cammino.
Personalmente questa esperienza mi ha aperto gli occhi su tante cose. Mi sta facendo capire che le mancanze di rispetto non vanno taciute, che noi donne ce la possiamo fare anche da sole e che siamo molto più forti di quello che crediamo. Una delle motivazioni per cui ho scelto di fare servizio civile era quella di aiutare queste donne, ma molte volte mi accorgo che sono loro che stanno aiutando me.
Laura Bernardi