In un’epoca in cui il diverso e lo “straniero” spaventano e sembrano essere qualcosa da cui è necessario prendere le distanze, io vi dico invece che a me tutto ciò che è differente e/o controcorrente, ha sempre affascinato e incuriosito.
Proprio per questo motivo un paio di mesi fa, ho chiesto agli operatori di Villa Savardo di poter conoscere meglio la realtà qui presente “Lembo del Mantello”: servizio che accoglie, in collaborazione con la Caritas diocesana Vicentina, donne in misura alternativa alla detenzione. Il primo giorno che le ho incontrate ho spiegato loro il mio ruolo di volontaria in cosa consiste e ho espresso che avrei avuto piacere di conoscerle e condividere del tempo con loro!
Ho iniziato così ad andarle a trovare, anche solo per cinque minuti, giusto il tempo di chiedere come stavano e, un po’ alla volta, sono entrata nella loro quotidianità aiutandole e accompagnandole nelle varie commissioni.
Condivido anche dei pasti con loro che sono donne straniere, di culture molto diverse dalla nostra, ogni tanto si divertono a farmi assaggiare i loro piatti tipici o a raccontarmi le abitudini culinarie dei loro Paesi… alcuni piatti ve li consiglierei vivamente, altri un po’ meno!!!
Duranti i pranzi e le cene che passo in loro compagnia, mi diverte molto farmi raccontare particolarità delle loro culture e osservare anche quanta diversità ci sia, a seconda delle appartenenze, nel modo di vivere e vedere la vita.
Una sera stavo parlando con una di loro, proveniente dall’Africa, e ho chiesto quanti anni abbia sua madre, la sua risposta è stata “non lo so, non è importante”, subito mi sono sentita molto sconcertata e probabilmente l’ho anche guardata con una faccia un po’ strana, però poi questo mi ha permesso di riflettere sulla diversità radicata in ogni cultura e su quanto condividere con chi è diverso da noi sia arricchente e interessante!
Se solo sapessimo quanto avremmo da imparare gli uni dagli altri…
Giorgia Rampon