Il giorno 5 marzo io e le educatrici del Centro Diurno di Villa Savardo, siamo arrivate prima in servizio con l’obiettivo di accogliere i ragazzi, che sarebbero arrivati di lì a poco per svolgere i loro compiti scolastici, in un modo un po’ diverso rispetto al solito.
Quel giorno era l’ultimo di carnevale e, per festeggiarlo, abbiamo deciso di mascherarci: io da scimmia; Giulia da tigre e Mariangela da “campesina” ossia contadina ecuadoriana con un poncho tipico. Dopodiché, ci siamo sedute ad aspettare i ragazzi che, quando sono entrati, sono rimasti alquanto sbigottiti. Il costume che ha suscitato di più la loro curiosità è stato quello di Mariangela. Così, tra gli sguardi sorpresi, un ragazzo con aria interrogativa le ha chiesto: “Ma tu da cosa sei vestita? Da prete forse?” E un altro: “Ma perchè ti sei messa un tappetto addosso?” e per finire: “Io ho capito da cosa si è vestita… da vescovo!!!”. Insomma, nessuno è riuscito ad indovinare il costume in questione finché Mariangela non ha spiegato che si trattava di un poncho ecuadoriano che viene indossato soprattutto dalle popolazioni dell’America Latina e Centrale per ripararsi dal freddo. Ecco svelato il mistero!
Laura Bernardi